La “Florentia” venne prodotta dalla FTA (Fabbrica Toscana Automobili) di Firenze con sede in via del Ponte all’Asse 24 e officina in Viale in Curva 15 (ora Viale Belfiore).
Nel 1903 la FTA divenne FA Florentia.
L’amministratore unico della nuova società fu Leone Strozzi e il consiglio di amministrazione era composto dal presidente Giovanni Angelo Bastogi e dai consiglieri Neri Martini Bernardi, Giuseppe Alberti e Guido Rava. L’azienda poteva contare su un capitale iniziale di 360.000 lire , aumentato in seguito a 1.200.000 lire. La produzione ebbe inizio con la 10 HP, derivata chiaramente dalla FTA, ma questa volta con motore fabbricato direttamente in Casa.
Aveva 1400 cc, due cilindri, cambio a tre marce + RM, trasmissione a cardano .
Accanto a questa capostipite nacque poi la “Stelvio” a quattro cilindri contenuti in un biblocco il cui cambio era a quattro marce.
Al Salone dell’ Automobile del 1905, a Torino, la Florentia si presentò anche con una vettura da corsa (20 cv) e con una Rochet-Schneider da cui la Florentia acquistò subito dopo la licenza di costruzione delle auto della Casa francese.
Nel 1905 la produzione era di una macchina al giorno nei tipi 16 HP e 35 HP.
Occupava trecento dipendenti.
In quello stesso periodo fu aperto un cantiere a La Spezia che costruiva motoscafi con propulsori da 8 a 80 cv, nonchè di motovedette.
La casa puntò in seguito molto sul settore marino tanto da acquisire i cantieri della SVAN di Venezia.
In campo automobilistico la Florentia produsse in quel periodo la 10, 18 e 28 HP (quest’ultima a 6 cilindri).
Interessante l’esperimento del motore senza valvole, sens soupapes.
Alla fine del 1906 venne deciso di cessare la produzione su licenza delle vetture Rochet – Schneider, sostituite da modelli di progettazione propria, nel 1907 comprendeva quattro modelli di auto: 20/30 HP;30/35 HP,;40/50 HP, questi tre modelli montavano un motore a quattro cilindri:40 HP, con motore a sei cilindri la 20/30 HP, la 30/35 HP, 40/50 HP.
Una 30/35 HP, di colore rosso fu acquistata da Gabriele d’Annunzio.
La 40/50 HP carrozzata Phaeton fu l’ultimo modello costruito.
L’azienda aveva delle buone vendite e i suoi modelli vennero apprezzati anche ai saloni di Torino, Milano e anche a quello ben più prestigioso di Parigi.
Una vettura tipo Laundalette, nera e grigio ferro fu ammirata dalla Regina Margherita ad un Concorso di Eleganza al Parco delle Cascine di Firenze e volle acquistarla per aggiungerla al garage reale insieme alla Itala, alla Rapid, alla Fiat ed a poche altre.
Nonostante l’alta qualità delle sue vetture e i buoni risultati nelle corse, nel 1908 si ebbe un radicale rinnovamento societario che oltre a rinnovare al Bastogi la carica di presidente decise di diminuire il capitale a 800.000 lire e poco dopo, l’azienda venne posta il liquidazione il 16 luglio 1910.
«Medaglia di bronzo» (arredamento dei battelli automobilistici da turismo), VIII Salon de l‘Automobile – Paris (F)